Medjugorje, 25 aprile 2016
"Cari figli,
il mio Cuore Immacolato sanguina guardandovi nel peccato e nelle
abitudini peccaminose.
Vi invito: ritornate a Dio ed alla preghiera affinché siate felici
sulla terra.
Dio vi invita tramite me perché i vostri cuori siano speranza e
gioia per tutti coloro che sono lontani.
Il mio invito sia per voi balsamo per l’anima e il cuore perché
glorifichiate Dio Creatore che vi ama e vi invita all’eternità.
Figlioli, la vita è breve, approfittate di questo tempo per fare il
bene.
Grazie per aver risposto alla
mia chiamata."
Commento di Padre Livio di Radio
Maria al messaggio del 25 aprile
Come ha notato la veggente Marjia,
mai la Madonna aveva iniziato un messaggio in un modo così drammatico: “Cari figli, il mio Cuore Immacolato sanguina
guardandovi nel peccato”.
La Madonna in altri messaggi
aveva parlato del suo Cuore trafitto dalla spada dell'incredulità e della
bestemmia e aveva detto che versa lacrime di sangue per ogni figlio che si perde nel peccato, oggi
usa la frase più forte che mai abbia adoperato: “il cuore che sanguina”.
Perché? Perché il peccato dilaga, perché molti perdono la
fede, molti vivono la vita lontano da Dio, lontano dai Dieci Comandamenti, non
solo commettono peccati, ma sono impantanati nel peccato, sono schiavi delle “abitudini
peccaminose”, schiavi dei vizi
capitali: la superbia, l'avarizia, la lussuria, l'ira, la gola, l'invidia,
l'accidia.
Chiediamoci che
posto ha Gesù nella nostra vita, così
capiremo cos'è il peccato. Alla radice del peccato c'è sempre l'incredulità, l’indifferenza, il
disamore nei confronti di Dio e l’indifferenza nei confronti del
prossimo. Il
fatto è che Dio è messo fuori
dalla nostra vita, dai nostri interessi, dai nostri desideri, dai
nostri affetti; il peccato è la chiusura del cuore all'amore!
Purtroppo, molte volte, quando
andiamo a confessarci non sappiamo neanche quali peccati dire, non sappiamo
fare l'esame di coscienza.
Dobbiamo esaminarci davanti a Dio
con coscienza retta, lasciandoci illuminare dalla Sua luce per capire in che
situazione siamo, cerchiamo questo momento di sincerità davanti a Dio!
Esaminiamo uno per uno i vizi capitali, i
Dieci Comandamenti. San Paolo fa l'elenco di tutti peccati; non solo
le inimicizie, gli odi, le gelosie, ma anche gli adulteri e tutto ciò che oggi
abbonda nel mondo di cui si dice che non è peccato!
Siamo talmente accecati, che
neanche vediamo i peccati e crediamo di essere giusti, siamo dei peccatori e crediamo
di aver diritto alla Misericordia senza pentirci dei peccati.
Apriamo il cuore e lasciamoci
guardare da Dio e lasciamo che la Sua voce attraverso la coscienza ci dica che
cosa non va nella nostra vita.
Poi la Madonna ci dice: “Vi
invito”, ma in realtà è un imperativo!
È la Madre che dice: ”stai attento! Dove
stai andando?” La Madre che vede i figli in grande pericolo, è un invito,
perché questo è il metodo di Dio, ma è un invito drammatico e dice: “ritornate
a Dio ed alla preghiera”.
Prima ci indica la malattia mortale: il
peccato e le abitudini peccaminose, poi ci dice la medicina: “ritornate
a Dio ed alla preghiera”.
Bisogna decidersi per la conversione, decidersi per una vita nuova,
decidere di tagliare
le abitudini peccaminose,
decidere di tagliare la radice del male che è la carne, che è l'egoismo,
decidere di umiliare il nostro “io prepotente”
che vuol mettersi al posto di Dio; sottomettersi, prendere consapevolezza della
nostra dimensione creaturale.
Siamo creature piccole, bisognose; mettiamoci in ginocchio,
battiamoci il petto, guardiamo la Croce, guardiamo gli effetti dei nostri
peccati guardando le piaghe di Cristo, la
sua incoronazione di spine, i chiodi che Gli trapassano le mani e i piedi, i
flagelli che Gli lacerano tutto il corpo! Durante la Quaresima del 1984 la
Madonna disse: “guardate le piaghe di mio Figlio che sono state causate dai
peccati di questa Parrocchia”.
Allora il cuore di pietra si spezza, versa lacrime di pentimento e dice: “ho sbagliato, ho peccato”! Non c'è misericordia se non c'è questo atto di contrizione, come quello del figliol prodigo che dice: “padre ho peccato contro il Cielo e contro di
te!” e poi riceve l'abbraccio del padre.
Senza la decisione di iniziare una vita nuova, non c'è perdono dei
peccati.
“Ritornate a Dio ed alla preghiera
affinché siate felici sulla terra”, la
Madonna ci indica la via irta e difficile verso la felicità, la felicità che avvertiamo nel
cuore ogni volta che prendiamo la decisione giusta, ogni volta che ci mettiamo
sulla strada giusta, ogni volta che chiediamo il perdono e ci confessiamo
ricevendo dentro di noi la gioia, la pace che già è un germoglio di felicità
che poi cresce nell'unione con Dio.
“Dio vi invita tramite me”, la più grande manifestazione
di misericordia è proprio Medjugorje. Dio, nella Sua infinita
misericordia, ha inviato qui la Madonna da 35 anni per invitarci
alla conversione, perché vuole salvare tutti, “perché
i vostri cuori siano speranza e gioia per tutti coloro che sono lontani”, vuole che noi portiamo
la gioia, la luce, la speranza e l'amore a tutti quelli che incontriamo
nella nostra vita e che sono lontani, ma proprio perché sono lontani sono
nell'infelicità, nell'oscurità, vagano senza sapere né chi sono, né da dove
vengono, né dove vanno e hanno già nel cuore l'anticipo della morte eterna!
“Il mio invito sia per voi
balsamo per l’anima e il cuore, non rimanete male perché vi ho detto che
siete prigionieri del male e del peccato, non siate permalosi come quelli che
si ritengono giusti e guai se qualcuno dice loro che devono cambiare. Il mio invito alla conversione è perché
parlate, ma non chiedete, praticate, ma senza cambiare il cuore, il mio invito: ritornate a Dio e
alla preghiera, sia motivo
di gioia per le vostre anime offuscate dal male e per i vostri cuori.
Accogliendolo, possiate glorificare Dio
Creatore che vi ama e vi invita all’eternità”.
La Madonna mette bene in chiaro
qual è il suo obiettivo: felicità qui
sulla terra che possiamo avere attraverso il ritorno a Dio e alla preghiera e incamminarci sulla via dell’eternità.
La Madonna ci ammonisce: “Figlioli,
la vita è breve, approfittate di questo tempo per fare il bene”.
Di Là
portiamo solo le opere buone, la vita, per quanto lunga, è breve.
A ognuno è dato il
tempo della vita per dire il suo Sì a Dio.
E noi che
siamo apostoli di Maria, mettiamo a buon frutto tutto il tempo che ci è
dato per
aiutare la Madonna a salvare questa umanità.
Avvicinando le anime a Dio, noi
possiamo,
quando compariremo davanti a Gesù, portare
con noi in dote quelle anime che noi avremo contribuito a salvare con il nostro
lavoro, con il nostro impegno.
Non perdiamo tempo in cose
futili, in chiacchiere inutili, dedichiamolo alla preghiera e alle opere buone.
Leggiamo ogni giorno questo
messaggio, questo è il Tempo di Grazia che passa.
N.B. Il testo di cui
sopra può essere divulgato a condizione
che si citi (con link, nel caso di diffusione via internet) il sito www.medjugorjeliguria.it
indicando: “ Trascrizione
dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it